CFT Group ha vissuto numerosi cambiamenti negli ultimi anni, grazie a una lunga serie di acquisizioni che hanno determinato una crescita significativa per l’intera azienda, sia a livello strutturale che finanziario.
Con queste acquisizioni, CFT Group continua a perseguire la propria strategia di diversificazione, rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore Food & Beverage. Grazie all’acquisizione di Comac, il Gruppo punta a completare l’attuale offerta commerciale — costituita da impianti di produzione birra di fascia premium, forniti attraverso la controllata tedesca Rolec Prozess und Brautechnik GmbH, e da riempitrici per vetro/lattine ad alta velocità — con una gamma completa di macchine di riempimento compatte e sistemi per fusti, settore in cui Comac è leader di mercato.
Per quanto riguarda il comparto Processing, un traguardo importante è stato raggiunto con l’ingresso di Milk Project nella famiglia CFT Group. Grazie alla sua ampia gamma di macchinari specifici per la manipolazione e la produzione di formaggi, l’azienda ha ampliato il proprio portafoglio Milk & Dairy, al fine di soddisfare esigenze e richieste differenti dei clienti.
Il 2018 è stato un anno importante anche per la divisione End of Line del Gruppo, che ha visto l’ingresso del gruppo spagnolo PKS. Questa acquisizione ha permesso di integrare l’ampia gamma di sistemi di pallettizzazione e depallettizzazione di CFT Group con un’offerta completa di macchine premium per il secondary packaging, come wraparound, fardellatrici e sistemi combinati.
Dal punto di vista finanziario, il vero punto di svolta è stato il completamento della recente business combination con il gruppo Glenalta, che ha permesso a CFT Group di essere quotata su AIM Italia. A seguito di questa operazione, l’azienda potrà beneficiare di nuove risorse finanziarie, fino a 88 milioni di euro, che contribuiranno ad accelerare i piani di sviluppo e a favorire nuove acquisizioni mirate.
Ma lasciamo ora la parola all’Ing. Alessandro Merusi, CEO di CFT Group, per porgli alcune domande su questi temi.
Ing. Merusi, come vede l’evoluzione di CFT Group nel prossimo futuro? Il Gruppo continuerà a perseguire una politica di fusioni e acquisizioni nei prossimi anni?
Se un buon modo per prevedere il futuro è guardare a ciò che è stato fatto nel passato, posso certamente affermare che continueremo lungo il nostro percorso di crescita avviato nel 2000, con un’ulteriore spinta data dalla solidità della nostra attuale struttura finanziaria.
Inoltre, è importante sottolineare che tutte le acquisizioni realizzate negli ultimi anni rientrano in una strategia completa di diversificazione e rafforzamento, con l’obiettivo principale di ridurre il rischio di mercato, limitando l’esposizione alla ciclicità di determinati business e aumentando al contempo la competitività.
Sulla base di questa stessa strategia, tenendo conto delle opportunità di mercato e del contesto macroeconomico dei prossimi anni, continueremo ad applicare la nostra “ricetta” per rafforzare la capacità di affrontare con successo le sfide future.
In un’epoca di globalizzazione e internazionalizzazione, quali ritiene siano i principali punti di forza di CFT Group?
Anche se oggi si parla molto di “Internet of Things”, e giustamente, sono fermamente convinto che il vero asset della nostra azienda siano ancora le persone. Sono loro che ogni giorno progettano con passione e motivazione i nostri prodotti, risolvono i problemi quotidiani e servono i clienti con la stessa cura che ci metterei io stesso.
Partendo da questo, e considerando che CFT Group realizza circa il 90% del proprio business al di fuori dell’Italia, uno dei nostri principali punti di forza è la capacità di operare localmente: in Italia, Spagna, Germania, Stati Uniti e Ucraina, dove si trovano le nostre principali sedi di progettazione e produzione. Allo stesso tempo, siamo presenti in tutto il mondo con una rete commerciale e tecnica in grado di ascoltare e comprendere le esigenze dei clienti e di risolvere rapidamente e con flessibilità eventuali problemi.
CFT Group è un fornitore ideale per i produttori del settore Food & Beverage attivi in vari segmenti dell’industria alimentare. Quali settori saranno particolarmente interessati da una crescita significativa nei prossimi anni, e perché?
In generale, l’industria del Food & Beverage è un mercato in crescita, spinta da megatrend ben definiti che, nonostante la volatilità del contesto macroeconomico a breve termine, garantiranno stabilità a lungo termine. Parliamo di crescita demografica, urbanizzazione, espansione della classe media e scarsità energetica.
Alla luce di tutto ciò, CFT Group è sicuramente ben posizionata per trarre vantaggio da questi trend, guardando al futuro con ottimismo grazie a un portafoglio prodotti ampiamente diversificato. Inoltre, ci sono applicazioni specifiche che riteniamo cresceranno più di altre, come il sorting, la robotica e il secondary packaging, poiché forniscono ai principali produttori soluzioni tecniche in grado di garantire sicurezza, qualità e ottimizzazione dei costi.
Quali progetti speciali ha seguito CFT Group nel corso del 2018?
Oltre al processo di quotazione, alla crescita interna e ai progetti operativi strategici portati avanti nel corso del 2018, siamo riusciti a completare quattro acquisizioni (Comac, PKS, Adr e Milk Project), compiendo uno sforzo straordinario per concludere tutto nei tempi previsti e cogliere il momento favorevole.
Ora che il primo passo è stato completato, il vero lavoro ha inizio: ci attende la fase di integrazione, sia sul piano commerciale che operativo, per valorizzare al massimo le competenze acquisite ed estrarre tutte le sinergie potenziali tra le aziende del nostro gruppo.
Parliamo di numeri. Di quanto è aumentato il fatturato di CFT Group negli ultimi cinque anni? Quali sono stati i principali fattori che hanno portato a questi risultati?
Guardando ai dati: il fatturato consolidato di CFT Group è passato da circa 120 milioni di euro nel 2012 a circa 207 milioni nel 2017, con una previsione di ulteriore crescita per il 2018 fino a circa 240 milioni di euro, mantenendo un tasso di crescita a doppia cifra.
Di questi, circa 70 milioni di euro derivano da crescita organica, mentre 50 milioni provengono da acquisizioni, a fronte di investimenti pari a 69 milioni e disinvestimenti pari a 19 milioni. Concentrandosi sulla crescita interna, i contributi più significativi sono arrivati dai settori birra e frutta & verdura, dove il sorting, guidato da Raytec Vision, ha registrato tassi di crescita a doppia cifra negli ultimi cinque anni.
Avete da poco fatto il vostro ingresso in Borsa tramite la fusione con Glenalta Group. Dove pensate che vi porterà questa “business combination”? Quali risultati pensate di raggiungere?
Abbiamo deciso di entrare in Borsa per ottenere le risorse necessarie a finanziare la nostra strategia di crescita, sia interna che esterna. In termini pratici, la business combination con Glenalta è stata un modo per accelerare il processo e contenere i costi rispetto a un’IPO tradizionale.
Detto ciò, facendo leva sulla nostra solida struttura finanziaria e su una nuova linea di credito da 100 milioni di euro recentemente sottoscritta, riteniamo di essere ben posizionati per cogliere le opportunità offerte dai megatrend globali e rafforzare ulteriormente la nostra posizione di leader nella consolidazione di tecnologie per il processing, il packaging e il sorting nell’industria delle macchine per il Food & Beverage.