L’offerta pubblica di acquisto su CFT lanciata da ATS Automation Holdings Italy, società del gruppo canadese ATS Automation Tooling Systems, si è conclusa la scorsa settimana.
In questa intervista, il Presidente di CFT Group Roberto Catelli spiega le ragioni di questa operazione e parla del futuro di CFT Group insieme ad ATS.
II CEO della società holding del gruppo ATS, Andrew Hider, ha parlato di un’operazione altamente strategica. Perché la scelta è caduta su CFT?
CFT costituisce certamente un’operazione altamente strategica per ATS in quanto consente al gruppo canadese di entrare nel settore del food & beverage (nel quale oggi ha una presenza molto modesta) acquisendo un gruppo come CFT che vanta un patrimonio di clienti, di tecnologie e di referenze di primissimo livello.
In particolare che ruolo gioca la tecnologia a disposizione?
Facendo leva sul proprio patrimonio tecnologico che si estende dall’impiantistica alimentare al packaging, fino ai sistemi di visione, il gruppo CFT potrà senza dubbio beneficiare di ulteriori opportunità di sviluppo e crescita all’interno del gruppo ATS soprattutto grazie alia presenza globale di ATS e al suo ruolo leader nel settore dell’automazione, che rappresenta certamente un elemento fondamentale in qualsiasi progetto chiavi in mano.
Lei ha dichiarato che ATS è il partner ideale per il progetto di espansione avviato da CFT. Per quale ragione?
ATS è certamente un partner ideale per CFT per le seguenti principali ragioni: si tratta di un soggetto industriale che potrà fornire una visione strategica di medio-lungo periodo; ha una presenza molto limitata nel settore del food & beverage, ragione per cui CFT rappresenta la piattaforma ideale per uno sviluppo ulteriore sia per linee interne che esterne; CFT potrà beneficiare di future opportunità di sviluppo e crescita all’interno del gruppo ATS grazie alla posizione di leadership nel settore dell’automazione e della robotica industriale; CFT potrà sfruttare l’impronta globale ben consolidata di ATS per espandere la propria attività in nuovi mercati.
CFT ha realizzato importanti investimenti negli ultimi anni, come proseguirà l’attività, quale sarà il ruolo del polo di Paradigna?
Le attività e tecnologie esistenti nonché il know-how dei dipendenti di CFT sono il fulcro del valore offerto da CFT . Pertanto CFT continuerà a operare attraverso le sue consolidate strutture operative che ATS intende mantenere in Italia, in particolare la sede principale che rimarrà a Parma.
Facendo un bilancio, quali sono state le tappe fondamentali del percorso di crescita di CFT?
Sicuramente la tappa fondamentale del percorso di crescita di CFT è stata la volontà, che è nasce da lontano, di diventare un player globale di riferimento nel settore del food & beverage mediante l’integrazione di primari brand del settore, know-how e competenze che altrimenti si sarebbero disperse, creando una sintesi tecnologica oggi unica sul mercato.
Quali sono le nuove frontiere dell’impiantistica alimentare e quale ruolo giocherà in futuro il nostro distretto?
Credo che il futuro dell’impiantistica alimentare non potrà più prescindere da un elevato livello tecnologico che trova nell’automazione e nella robotica industriale i suoi elementi fondanti. Certamente Parma continuerà a giocare un ruolo fondamentale nello scenario competitivo globale in quanto qui sono concentrate le competenze ed il know-how delle persone, anzi certamente lo potrà giocare anche in modo più determinante con la presenza di un gruppo solido come ATS.